L’ultima evoluzione dei pavimenti decorativi per interni sono i cosiddetti SPC che stanno rapidamente conquistando i mercati europei ed americani grazie alle loro straordinarie qualità.

La sigla SPC infatti significa Stone Polymer Core, ed indica il fatto che lo strato intermedio di questi pavimenti è costituito da un composito semirigido a base di materie plastiche (in gran parte riciclate) e di carbonato di calcio (cioè in pratica pietra calcarea macinata)

Questo materiale è insieme rigido e facilmente lavorabile, stabile anche in presenza di forti sbalzi termici ed accoppiabile con una varietà infinita di decori superficiali.

Tipicamente infatti la sezione di un SPC è costituta da uno strato di usura in PVC puro, con un trattamento antisporco a base poliuretanica che lo rende di facilissima manutenzione e perfettamente sanificabile, al di sotto del quale vi è il decoro, che riproduce in maniera estremamente fedele gli effetti estetici del legno, della pietra, della resina.

Ancora sotto ecco lo strato di SPC propriamente detto, dello spessore di 4-6 mm opportunamente sagomato per ricavare i bordi con il caratteristico incastro “click” ed infine sulla faccia inferiore uno strato isolante e fonoassorbente che riduce fortemente il rumore di calpestio.

I vantaggio degli SPC? Innanzitutto la velocità e facilità di posa in opera: non richiedono incollaggio e sono facilmente smontabili (e riciclabili) a fine vita. Inoltre, proprio grazie all’anima SPC, possono essere installati su fondi anche non perfettamente piani senza alcuna preparazione, e non temono l’umidità.

Sono quindi la soluzione ideale per tutti quegli ambienti in cui si ricerchi una estetica elegante, una grande resistenza al traffico intenso, un ottimo comfort acustico ed una posa in opera veloce, pulita, silenziosa e senza sorprese.